Monthly Archives: gennaio 2020
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"più che buono il materiale, mia moglie li ha comprati per andare in palestra e finalmente l'istruttore di body building l'ha notata e sono scappati insieme.. poveraccio ancora non sa cosa lo aspetta, e grazie a questi magici pantaloni sono libero."
Paga la cauzione dell’amico con soldi stampati a casa!
Ecco il demente di oggi: Paga la cauzione dell’amico con soldi stampati a casa!
Yancy Terrell Cochran, 35enne di Davenport, Iowa, si era recato al tribunale di Scott County per pagare la cauzione di un amico, arrestato per non avere pagato diverse multe.
Il fatto è che Cochran ha avuto la grande idea di pagare la cauzione con banconote che aveva stampato a casa, peraltro anche con una certa abilità, ma non sufficiente a passarla liscia.
Gli agenti infatti in un primo momento non avevano fatto caso alla validità delle banconote, che probabilmente non avevano neppure guardato con attenzione, non ipotizzando che qualcuno potesse pensare di pagare con soldi falsi.
Poco dopo, però, si sono accorti che le banconote avevano qualcosa di strano: innanzi tutto, la striscia che doveva cambiare colore a seconda dell’inclinazione della banconota, rimaneva sempre nera. E poi alcune delle banconote avevano lo stesso numero di serie.
Cochran è stato richiamato dalla polizia, che lo ha interrogato: in un primo momento, ha tentato di giustificarsi dicendo che aveva ricevuto quelle banconote da un negozio della zona, ma poi ha confessato, quando si è reso conto che la polizia stava andando a perquisire la sua casa, dove poi sono stati trovati una stampante, uno scanner, e soprattutto carta per produrre banconote.
“Non è molto intelligente pagare multe o cauzioni con banconote false”, ha commentato poi il portavoce della polizia.
Affianca pattuglia dei Carabinieri e dice” Scommettete che non sono ubriaco?” Patente ritirata!
Guidare sotto l’effetto di alcolici è da sempre vietato. Si mette a rischio la propria incolumità e quella degli altri. Eppure capita spesso di leggere di persone con in corpo diversi litri di alcool mettersi al volante. A volte finisce in tragedia, con incidenti mortali, e altre volte finisce con una semplice multa unita a denunzia per il conducente ubriaco.
Demente del giorno: “Documenti prego”: automobilista ubriaco ferma i vigili per multarli!
Demente del giorno: Evade dai domiciliari a 86 anni per andare al night club: bloccato mentre era con due donne!
Il demente del giorno: Prende “viagra” per tori, l’effetto dura 3 giorni: operato d’urgenza!
Michele Bravi, incidente e accusa omicidio stradale – Processo “elementi a suo favore”
E’ passato poco più di un anno dal drammatico incidente stradale che coinvolse il giovane cantante Michele Bravi e nel quale perse la vita una donna di 58 anni, Rosanna Colia, mentre era in sella alla sua moto. Questo pomeriggio Bravi sarà ospite di Verissimo. Sul suo capo pende la gravissima accusa di omicidio stradale in quanto ritenuto responsabile del sinistro mortale. Un tragedia doppia, non solo per la famiglia della vittima ma anche per lo stesso 24enne che sin da subito espresse il suo “profondo dolore” per l’accaduto annullando tutti i suoi impegni e rintanandosi in un silenzio durato diversi mesi prima di tornare, lentamente, sulla scena esibendosi nuovamente su un palcoscenico. Una scelta niente affatto semplice in quanto presa in concomitanza alle pesanti accuse ed in attesa di un processo richiesto dal pm e sul quale presto dovrà esprimersi il gup Luigi Gargiulo del tribunale di Milano, in occasione dell’udienza preliminare inizialmente fissata al 5 dicembre scorso e poi rinviata.
MICHELE BRAVI E L’INCIDENTE MORTALE
Era il 22 novembre 2018 quando Michele Bravi, giovane cantante nato artisticamente sul palcoscenico del talent show X Factor – del quale vinse l’edizione 2013 – alla guida di un’auto avrebbe eseguito una inversione vietata causando un drammatico incidente stradale dagli esiti mortali. Secondo le ricostruzioni eseguite nei frangenti successivi al sinistro, Bravi, alla guida di una vettura di una società di car sharing, si trovava in via Chinotto a Milano quando eseguì l’inversione a “U” vietata, al fine di immettersi nel senso di marcia opposto. Nel medesimo istante della manovra però, arrivava una donna, la 58enne Rosanna Colia, in sella ad una Kawasaki. La centaura non riuscì a frenare in tempo schiantandosi contro la portiera dell’auto guidata da Michele Bravi. Trasportata d’urgenza all’ospedale San Carlo del capoluogo lombardo, la donna non sopravvisse a causa delle gravissime lesioni riportate, perdendo la vita circa un’ora dopo lo scontro.
Michele Bravi subito dopo l’incidente stradale, seppur sotto choc, allertò prontamente i soccorsi. Nel corso delle indagini per appurare le responsabilità del sinistro, il pm affidò ad un perito ingegnere una consulenza cinematica al fine di ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. dalla relazione, come riferisce Il Giorno, sarebbe emerso che il cantante avrebbe eseguito quella manovra senza accertarsi se stesse arrivando qualcuno e dunque senza guardare in maniera anticipata prima di girare.
Tramite il suo legale, l’avvocato Manuel Gabrielli, Michele Bravi aveva espresso tutto il suo profondo dolore: “Ho bisogno di fare un passo indietro, lasciare che chi di dovere possa fare il proprio lavoro senza interferenze. Il silenzio è la forma di rispetto a cui affido tutti i miei pensieri”, aveva detto. Lo scorso maggio era stata annunciata la chiusura delle indagini. Lo scorso 5 dicembre si sarebbe dovuta svolgere l’udienza preliminare in cui il gup avrebbe dovuto decidere sull’eventuale rinvio a giudizio del cantante, poi slittata a nuova data a causa dello sciopero degli avvocati penalisti. In seguito alla richiesta del processo avanzata dal pm, l’avvocato Gabrielli a Fanpage.it la scorsa estate aveva commentato: “Michele ci soffre tantissimo e sarà lui a decidere se adire a riti alternativi o affrontare il processo ordinario, con tutta la pressione mediatica a cui sarebbe sottoposto. È una valutazione personale e non legale”, spiegando però l’esistenza di “diversi elementi a favore” del giovane. La prima udienza del processo è fissata al prossimo 23 gennaio.
Masterchef: Giorgio Locatelli, dramma familiare per il giudice di Masterchef.
Giorgio Locatelli, apprezzato chef stellato e giudice di Masterchef, racconta il dramma familiare legato a sua figlia Margherita.
Seconda edizione da giudice di Masterchef per Giorgio Locatelli.
Lo chef, proprietario della rinomata ‘Locanda Locatelli’ a Londra, locale di cucina stellata, è molto apprezzato per la sua interpretazione del suo ruolo.
Giudice severo ed imparziale, ma con un approccio sorridente, ironico e raffinato. Tuttavia, nel suo vissuto, nasconde un’esperienza drammatica ed angosciante, un vero e proprio dramma familiare. La storia riguarda sua figlia Margherita, che oggi ha 22 anni.
La ragazza soffre di oltre seicento allergie ed intolleranze alimentari, che in passato hanno rischiato di portarla alla morte.
Locatelli, a margine del convegno convegno su allergie pediatriche e asma dell’European Academy of Allergy and Clinical Immunology a Firenze, ha raccontato: “A due anni, Margherita aveva un eczema che non passava mai.
Ogni cibo solido che mangiava le creava fastidi. Amavo cucinarle salsa di pomodori Pachino, ma non sapevo che stavo rischiando di ucciderla. Dopo aver mangiato del salmone affumicato ebbe una reazione anafilattica, la salvarono i pompieri che avevano con sé l’adrenalina.
Abbiamo dovuto fare molta attenzione per non portare a casa allergeni di nessun tipo. Per quattro anni, non ci sono state noci nel ristorante, altrimenti non poteva entrare. Elaborata la dieta giusta, diventa tutto più gestibile, abbiamo dovuto diventare creativi. Ho copiato i suoi menu della mensa scolastica, ma senza allergeni. E’ stato un allenamento per creare cibi che potessero evitare intossicazioni alimentari”.
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Hai presente quando ti dicono "Non regalarmi niente, ho già tutto!"?
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AVVERTENZE: Se succede qualcosa al di fuori di Niente è un difetto di fabbrica perciò rimandala al mittente.
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